IN EVIDENZA
La FONDAZIONE di COMUNITÀ del CENTRO STORICO di NAPOLI, all’interno dell’iniziativa il GIOVEDI’ DEL TERZO SETTORE, organizza, presso la Stazione Metropolitana di Gianturco GIOVEDÌ 27 OTTOBRE alle ORE 17, un incontro con GIOVANNI MORO che discuterà i temi affrontati nel suo libro “Contro il no profit”. L’iniziativa mira ad approfondire i temi attraversati dal terzo settore, con l’aiuto degli autori e protagonisti.
INIZIATIVE
Nell’anno del Giubileo della Misericordia, Censis, Roma Tiburtina e Bnl organizzano la mostra fotografica «Non passarci sopra» sui valori della gratuità e della solidarietà, che sarà aperta al pubblico dal 20 ottobre al 4 novembre all’interno della Stazione Tiburtina. Roma, Stazione Tiburtina dal Giovedì 20 Novembre a Venerdì 4 novembre Mostra Fotografica “Non passarci Sopra”.
La particolarità della mostra è che si svilupperà “a terra” cioè sul pavimento della galleria centrale della Stazione Tiburtina a Roma.
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Formazione
GIOVANI E TURISMO. Atena Lucana (Sa), da sabato 29 ottobre a martedì 1 novembre, si terrà l’iniziativa PIAZZA CTG 2016 Vallo di Diana.
Un momento d’incontro e confronto con i rappresentanti degli Organismi, della cultura, del turismo, del sociale, della politica. L’iniziativa mira a far conoscere il terriotrio, permettendo la rivalutazione e promozione del territorio .
Piazza CTG vuol dire mettersi in mostra, proprio ”in piazza”, fare festa insieme, esprimendo ogni Gruppo le proprie eccellenze e specialità: accanto ai soci esperti nell’elaborazione progettuale e organizzativa, quelli che vantano esperienze particolari nella musica, nel teatro, nella fotografia, nella gastronomia, nelle pratiche turistiche e associative.
Per partecipare all’incontro sarà necessario effeturare una prenotazione, così per poter partecipare a tutte le attività che si svolgeranno durante le quattro giornate.
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BANDI
Adolescenza 11-17 anni
Il Bando nazionale, rivolto alle organizzazioni del Terzo Settore e al mondo della scuola, si propone di promuovere e stimolare la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di dispersione e abbandono scolastici di adolescenti nella fascia di età compresa tra 11 e 17 anni.
Attraverso la combinazione di attività scolastiche, attività extra-scolastiche e tempo libero dovranno essere sperimentate soluzioni innovative e integrate, volte a prevenire e a contrastare la dispersione e l’abbandono scolastici, nonché ad arricchire di contenuti e di esperienze i processi di apprendimento, a sviluppare e rafforzare competenze sociali, relazionali, sportive, artistico-ricreative, scientifico-tecnologiche, economiche e di cittadinanza attiva, e a contrastare lo sviluppo di dipendenze e del fenomeno del bullismo.
Scadenza presentazione idee progettuali entro le ore 13:00 di mercoledì 8 febbraio 2017
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PRIMA INFANZIA 0-6 anni
Il Bando nazionale, rivolto alle organizzazioni del terzo settore e al mondo della scuola, si propone di ampliare e potenziare i servizi educativi e di cura dei bambini di età compresa tra 0 e 6 anni, con un focus specifico rivolto ai bambini, alle famiglie vulnerabili e/o che vivono in contesti territoriali disagiati.
Il Bando intende migliorare la qualità, l’accesso, la fruibilità, l’integrazione e l’innovazione dei servizi esistenti e rafforzare l’acquisizione di competenze fondamentali per il benessere dei bambini e delle loro famiglie.
Scadenza presentazione delle idee progettuali entro le ore 13:00 di lunedì 16 gennaio 2017
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APPROFONDIMENTI
LA CHIESA: GIOVANI E LAVORO.
CHIESA ITALIANA. LA PROSSIMA SETTIMANA SOCIALE DEDICATA AL LAVORO. L’agenzia della Conferenza Episcopale Italiana Agensir (4 ottobre 2016) informa che «di fronte alla difficile situazione del lavoro in Italia, la Chiesa sceglie come tema della prossima Settimana Sociale “Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo e solidale” ».
La Settimana Sociale si terrà a Cagliari dal 26 al 29 ottobre 2017. A guidare il Comitato scientifico e organizzatore è monsignor Filippo Santoro, vescovo di una città profondamente segnata dalle questioni legate al lavoro e alla sicurezza come Taranto.
Quale risposta può dare la Chiesa alle famiglie che faticano a far quadrare i conti, ai giovani che non sognano più il futuro perché non hanno un impiego, ai poveri che hanno sempre meno possibilità di cambiare la propria condizione?
Si risponde sempre con la prossimità, la vicinanza reale e concreta. La Chiesa non può essere supplente sul fronte del lavoro, ma è fermento di bene perché si attuino condizioni che garantiscano dignità e serenità alle famiglie.
Una famiglia senza i mezzi di sostentamento, senza lavoro, è doppiamente povera e la Chiesa sta vicino per vocazione ai poveri, non solo per assistenza ma per vincere la povertà.
La Chiesa non discetta sulle questioni, non si ferma alle riflessioni sociologiche, ma essa stessa è comunità di famiglie, di giovani, che non solo sognano un futuro migliore ma ne hanno diritto!
Eccellenza, cosa significa parlare di lavoro “libero, creativo, partecipativo e solidale”?
Se si serve esclusivamente il denaro o le cosiddette leggi di mercato, si guarda sempre meno alla dignità delle persone perché manca la condivisione. Il sistema economico globale, e Papa Francesco lo ha spesso stigmatizzato, seguendo gli interessi dei colossi della finanza e della produzione non opera quella inclusione dei poveri. Quanto al lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale (Evangelii Gaudium 192), cerchiamo di riflettere anche su come sia necessario ripensare il lavoro innanzitutto in termini di stabilità così com’è stato inteso fino ad ora. Occorre prendere atto di una mobilità lavorativa necessaria alla quale non siamo affatto abituati e al contempo non perdere di vista che il lavoro non è soltanto il mezzo per la sussistenza, ma la condizione mediante la quale una persona si realizza, matura, si esprime e con il suo talento arricchisce la società.
L’impoverimento del ceto medio è un rischio per la tenuta sociale e democratica del Paese?
Sicuramente. Nonostante timidi accenni di ripresa, direi che il rischio è attuale. La povertà genera reazioni a catena creando delle vere e proprie emergenze sociali di ogni tipo. Nei grandi centri del nostro Paese, si fa fatica a individuare il ceto medio, perché la forbice di quelli che chiamiamo ricchi e poveri si è ulteriormente allargata. È evidente che la tenuta democratica ne patisce di conseguenza.
Perché è importante puntare sull’etica dell’impresa?
Tutto parte dall’etica, dagli obiettivi che un’azienda si pone. Il profitto non può essere l’unico criterio, perché necessariamente va a sacrificare l’attenzione verso le persone. Papa Francesco parla di umanesimo del lavoro. Potrebbe sembrare generico e altisonante come proposta etica, fin quando non si mette a raffronto l’umanesimo del lavoro con tutto ciò che non è umano nel lavoro: carenze nella previdenza, precarietà, garanzie e servizi scarsi per le donne occupate, come anche, e purtroppo ne sono testimone diretto, l’esposizione dei lavoratori a gravi rischi per la salute a causa della scarsa sicurezza e del contatto con agenti inquinanti.
Per parlare di umanesimo del lavoro bisogna partire proprio da questi principi. L’etica cristiana mette al centro l’uomo nella sua realizzazione integrale. Certo non sfuggirà il problema fiscale e l’alta tassazione a cui tra noi sono sottoposte le imprese per vivere. Ben presente è anche il rapporto tra lavoro e legalità.
Tra gli obiettivi della Settimana, l’individuazione di proposte per la creazione di lavoro nel Paese.
La Settimana cercherà innanzitutto di raccontare il lavoro, nelle sue forme reali, a partire dalla voce dei protagonisti. Senza rinunciare alla denuncia, non si attarderà nello sterile lamento.
Ricercherà in Italia, e non solo, le buone pratiche: una raccolta di prassi aziendali, territoriali, istituzionali che hanno dato esito positivo e che possono essere rilanciate. Buone pratiche che hanno dato frutto e che hanno visto il coinvolgimento delle varie forze sociali e comunitarie, in ambito nazionale e internazionale. Ovviamente non mancherà una riflessione sul valore del lavoro a servizio della verità: insieme a tante possibilità di realizzazione delle persone c’è molto sfruttamento, lavoro nero, disuguaglianza. E soprattutto livelli elevatissimi di disoccupazione, in particolare al Sud.
Sarà ripensata anche la struttura della Settimana Sociale, affinché non si risolva nella convegnistica ma sia un’esperienza che apra alla progettualità?
Senza dubbio. Tutti i membri del Comitato ritengono superata la convegnistica accademica e propongono lo stile partecipativo e sinodale che già sta emergendo nella preparazione della Settimana, privilegiando l’ascolto e il racconto della realtà del lavoro, della sua assenza e del suo cambiamento in atto.
Il Comitato è inoltre impegnato fin da adesso a definire un’iniziativa di valore simbolico, da proporre alle comunità cristiane, di concreta solidarietà nei confronti di chi non ha lavoro. (Riccardo Benotti)
Fonte Agensir